Dodici anni fa, nel del Sud delle Filippine, veniva ucciso padre Fausto Tentorio, assassinato, alle otto del mattino, davanti alla sua parrocchia di Arakan, North Cotabato, Mindanao. Dal 1997 lavorava per l'emancipazione degli indigeni nella Diocesi di Kidapawan, prima per il B'laan di Columbio Vally e poi per i Manobo dell'Arakan Valley.
"Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la pietà, camminare umilmente con il tuo Dio". (Michea 6:8).
Questo è il passo biblico vergato nel suo testamento. Era stato scritto qualche anno prima della sua morte quando la paura reale di essere ucciso si stava materializzando per la continua presenza di un gruppo armato, i Bayani, intenzionati a interrompere i suoi programmi di aiuto ed educazione ai poveri e ragazzi dell'Arakan, anche con la violenza.
Era chiamato dai tribali "Tatay Pops" o semplicemente "Pops", riconosciuto da loro come compagno, amico e mentore.
Oggi, anche nel suo nome, e di altri che come lui hanno subito la stessa sorte, si fa digiuno, come digiuno fanno spesso gli aborigeni delle Filippine e mestamente chiediamo la Grazia al Signore di interrompere, far digiunare invece le bocche delle armi e terminare l'assurdo banchetto della guerra.
Che il pentimento degli errori e la saggezza di non compierne di ulteriori, sia con noi!
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