Si celebra quest'anno il 38° anno dalla prima rivolta chiamata People Power il 25 febbraio 1986, che rovesciò il defunto dittatore Marcos, padre dell'attuale presidente delle Filippine Ferdinand Marcos Sr.
Quest'anno, tuttavia, la commemorazione non è stata inclusa nell'elenco delle festività speciali non lavorative del 2024. La scusa è che la commemorazione cade in domenica giorno non lavorativo.
Una nuova costituzione fu introdotta nel 1987 dopo che Marcos Sr. fu estromesso dal People Power e da allora non è stata più modificata. A quanto pare, oggi un cambiamento di quella Costituzione è propugnata dal governo di Marcos Jr. Il motivo sembra solo per l'ammodernamento dell'economia del paese, ma c'è chi dice che si cercherà di far approvare l'estensione dei limiti di mandato del Presidente in carica.
Secondo la "Resolution of Both Houses no. 6" "studi approfonditi mostrano che la Costituzione deve essere rivista e riformulata in modo che le Filippine possano diventare globalmente competitivo e in sintonia con i tempi che cambiano"
Gli emendamenti costituzionali, comunemente chiamati "Cha-Cha" (Charter Change), sono un argomento scottante nelle Filippine. Soprattutto da quando Marcos Sr. aveva modificato la costituzione per prolungare il suo governo a due mandati di quattro anni ciascuno per due decenni dal 1965 al 1986, durante i quali, oltre all'imposizione della Legge Marziale, ci sono state molte esecuzioni extragiudiziali. Né il secondo presidente Marcos né i suoi parenti hanno chiesto scusa per le atrocità commesse durante quegli anni.
Si teme che la riforma voluta da Bong Bong Marcos Jr. volta a modificare la costituzione, formalmente per scopi economici, possa essere una via per cercare di estendere i limiti del suo mandato. Attualmente, i presidenti nelle Filippine stanno in carica per un solo periodo di sei anni e non possono essere rieletti.
I tempi sono certamente diversi dal 1987 ma socialmente il paese soffre delle stesse malattie di un tempo: bassi salari, aumento del tasso di disoccupazione, incessanti aumenti dei prezzi, mancanza di protezione sociale, ingerenze dei militari, clientelismo politico e peggioramento della situazione dei diritti umani : questioni che nessuno nel governo attuale ha intenzione di affrontare.
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